IL PUTTANIERE INNOCENTE (racconto in scena)
Macchie di pini marittimi nella campagna fuori Raccordo.
Compare la scritta: ROMA, PRIMAVERA 1993.
MISTER SDIA (VOICE OVER). «Questa è la storia di un uomo, della sua passione e di tutto ciò che ne consegue, compresa la mia irreparabile e non gradita entrata in scena.»
Un crescendo di GEMITI in lontananza, il sole splende sulle curve dell’Aurelia verso il mare.
1. INT/EXT. CASALE ABBANDONATO, JAGUAR COUPÉ (SOSTA) - GIORNO
Curve morbide come quelle di ANGELA (35), tornita colombiana impegnata sopra SILVANO (52).
«Sì papi, così!»
«Dimmelo ancora Angelita, chi è il tuo papi?»
«Solo tu papi, solo tu.»
«Ancora, dimmelo ancora.»
«Papi, papito mio! »
La Jaguar CIGOLA sotto l’albero vicino al casale, le prime CICALE cantano eccitate.
Stacco
«In questa macchina sei proprio il mio papito.» Fa Angela con una carezza, si rimette sul sedile passeggero e le narici di Silvano si dilatano per il sorriso a pieni polmoni. Tira su la tuta da meccanico, dal taschino estrae i Ray-Ban e via. Accensione Jaguar, dall’autoradio: ALL THAT SHE WANTS – Ace of Base, sgommata su selciato, urletto di Angela e immissione no look su Via Castel di Guido.
2. INT/EXT. SVINCOLO AURELIA, JAGUAR IN SOSTA - GIORNO
Dopo una pacca d’incoraggiamento sulle natiche di Angela, Silvano, sempre sorridente, la guarda tornare alla sedia e non fa caso allo specchietto sgommando via.
3. INT/EXT. SVINCOLO AURELIA, BMW BERLINA IN MOVIMENTO – GIORNO
LUCA (29), in giacca e cravatta, è in lacrime al volante.
Si vede tagliare la strada dalla Jaguar.
«MERDA!» Urla suonando il CLACSON.
La Jaguar prosegue indifferente.
Luca, ancora più affranto, rallenta e accosta a metà del ponte.
Guarda le auto sfrecciare di sotto.
Scuote il viso continuando a piangere.
4. INT/EXT. AUTOFFICINA STOPPARDI – GIORNO
Silvano lascia la Jaguar all’ingresso.
Sbuca un meccanico (58) da sotto una Fiat rialzata. «A’ principe!»
Silvano risponde con un leggero rigonfiamento di petto, si toglie i Ray-Ban e gli lancia le chiavi.
«L’avvocato passa alle sei, bisogna darle ‘na pulita.»
Si piazza quindi sotto un altro ponte sollevatore.
5. MONTAGGIO
-Silvano, tra ricambi e scheletri d’auto, si sporca le mani sotto il ponte.
MISTER SDIA (V.O.) «Silvano Stoppardi aveva le prime due “s” all’anagrafe e la terza fissa in testa. La sorca gli era sempre piaciuta. Nel tempo, i coetanei avevano trovato passione in multiformi combinazioni di alcol, calcio, scommesse, risse. Lui invece era un purista e si era sempre concentrato sul quinto fattore, che poi era il primo, ovviamente.»
-Silvano si sposta nell’officina. Vicino al bagno, passa le mani nella pasta al limone.
MISTER SDIA (V.O.) «Si dice che alcune persone sentano la propria voce interiore con grande chiarezza*. La sua si espresse una sola volta, prima di abbandonare la scuola, guardando la gonna adattarsi al sedere della Prof. Giurato che tornava alla lavagna.»
-Si asciuga le mani con uno straccio e sfiora la vulva di Cindy Crawford in maggio, calendario Max ’93.
MISTER SDIA (V.O.) «Quanta esperienza da allora, esperienza che soltanto chi nasce per incarnare il senso più zoologico della vita può costruire.»
-Dopo aver chiuso l’officina, riprende i Ray-Ban dal taschino e monta sulla Kawasaki GPZ 900R nera.
-Si immette nel traffico serale sfrecciando fuori città.
MISTER SDIA (V.O.) «Ebbene sì, Silvano era venuto al mondo per fottere e mandare avanti la specie e questa consapevolezza, lo rendeva un uomo felice.
-A cavallo della moto ferma al semaforo, sorride a due donne nella 600 accanto.
6. EXT/INT. CASA STOPPARDI - NOTTE
All’imbrunire, dopo aver attraversato il raccordo, la Kawasaki svolta nel vialetto di una graziosa villa a due piani.
Silvano lascia la moto nel piazzalino vicino a due utilitarie e apre la porta.
Non prende le scale di fronte, apre una seconda porta a sinistra e nell’ampio salotto trova MARZIA (22), ROBERTA (19) e LUANA (47).
Dopo averle salutate, esce fischiettando dall’appartamento e prende le scale.
7. MONTAGGIO
-Al secondo piano, apre la porta di un altro appartamento.
-tolta la tuta da meccanico, si butta nella doccia.
MISTER SDIA. (V.O. CONT’D) «Quando poi si vive sotto un sincero barlume di felicità, si riesce anche a plasmare la realtà con lo stesso ritorno.»
-Si asciuga i capelli davanti allo specchio, gli occhi che non mollano lo sguardo di riflesso.
-Mentre si veste sempre fischiettando, sul comodino vicino al letto, un libro, La scimmia nuda - Desmond Morris.
MISTER SDIA. (V.O.) «Ormai da un anno, dopo l’inevitabile separazione, viveva stabilmente al secondo piano. Luana, un po’ per le quote di proprietà, un po’ per mancanza di coraggio, non era riuscita a staccarsi come voleva all’inizio.»
-Silvano, con capello leccato e vestito casual, scende al piano terra e parla con Roberta, sono entrambi sorridenti; la figlia lo saluta con un bacio prima di uscire. Luana osserva la scena.
MISTER SDIA. (V.O.) «E così, nel guardarlo vittima della malattia e allo stesso tempo padre presente, si adagiò sulla soluzione provvisoria trovata da Silvano.»
I due genitori rimangono da soli in cucina.
Luana. «Dove vai di bello stasera?»
«A cena da Giulio, ma Lù’, stai bene? Ti vedo pallida.»
«No, niente, appena due linee di febbre, ora la riprovo.»
«Vuoi che ti porto qualcosa?»
«Già fatto, sto andando a letto. Domani ho il dentista e non posso rimandare.»
«Sicura?»
Luana apre la credenza. «Si, buona serata e--»
Si volta sorridendo. «Salutami Giulio.»
Silvano assorbe il sorriso eclettico, si volta e incrocia Marzia, un bacio anche a lei prima di uscire.
Mamma e figlia rimangono sole.
Luana (prendendo una pasticca). «Allora, domani dopo il dentista andiamo assieme?»
Marzia l’abbraccia e la bacia sulla fronte.
«Certo ma’, quante volte vuoi chiederlo?»
Tenendo l’abbraccio, Marzia guarda preoccupata dentro la credenza.
8. INT. OSTERIA – NOTTE
Silvano è impegnato a sostenere una brillante conversazione.
GIADA (34), bella donna di fronte a lui, scoppia a ridere.
«Ma da dove le tiri fuori certe cose?»
«Guarda che anche i meccanici leggono, per esempio, lo sai perché la donna si mette il rossetto? Cioè, intendo proprio il motivo antropologico.»
«Eh, addirittura. Sentiamo.»
Il viso di Silvano diventa quello di un bimbo con un segreto. «Ecco, voi donne, come poi noi uomini, quando siete pronte ad accogliere, avete un aumento di flusso sanguigno lì sotto, e questo flusso colora le altre labbra di rosso e—»
Urletto sollazzato con sorriso di Giada, che poi nasconde.
Silvano. «Ecco, in un certo senso, state dicendo che siete pronte.»
9. INT. SALOTTO – NOTTE.
TELECRONISTA 1. «Sì, è quasi fatta per i Bulls, Jordan riceve, scarica…» Sul divano Silvano si applica con buon ritmo frontale, Giada lo accompagna a tempo di GEMITI. Alla TV si conclude un’azione di basket con un grande tiro da tre.
DAN PETERSON (TV). «MAMMA VAI IN CUCINA.»
APICE di Giada. DAN PETERSON (TV) «E BUTTA LA PASTA.»
Stacco
Mentre Giada dorme, Silvano, nel bagno della camera da letto con il volto illuminato dalla luce dell’alba, scrive un messaggio con il rossetto sullo specchio sopra il lavandino:
Non volevo svegliarti, sei un sogno, scappo in officina!
Il tuo meccanico (riflette un secondo, poi, sorridendo) acculturato.
10. INT. STUDIO DENTISTICO – GIORNO
Luana è stesa sul lettino al centro della stanza, la bocca spalancata per far muovere l’erogatore dell’AirFlow. Le mani sono quelle leggermente tremanti di Luca, sopra la mascherina, i suoi occhi indugiano sul pallore della paziente.
Luana, libera dall’erogatore, si sciacqua la bocca con il bicchiere di plastica. «L’infezione,» chiede dopo aver sputato. «É sparita, vero?»
«Certo.» Fa Luca evitando lo sguardo. «La prossima pulizia puoi farla tra sei mesi.»
«Grazie dottore, mi ha salvata.»
11. INT/EXT. PARCHEGGIO STUDIO DENTISTICO, TWINGO – GIORNO
Luana sale sull’utilitaria di Marzia, dall’autoradio le parole di Vivere – Vasco Rossi.
12. INT. LABORATORIO ANALISI – GIORNO
Mentre Vasco continua a cantare, una dottoressa (45), oltre la sua grande scrivania, parla a Luana e Marzia.
Luana porta una mano alla bocca, Marzia abbraccia la madre piangendo.
13. INT/EXT. PARCHEGGIO LABORATORIO ANALISI, TWINGO – GIORNO
Sempre sulle note di Vivere, l’abbraccio continua in auto, poi Luana, facendo di no con gli occhi chiusi, si libera dalla figlia e inizia a battere il pugno sulla portiera.
14. INT. AUTOFFICINA STOPPARDI, ALFA ROMEO – GIORNO
Silvano, dopo una pacca tra manovella e finestrino, ne prova il corretto funzionamento cantando l’ultima strofa di Vivere (radio officina).
15. INT. CASA STOPPARDI (PIANO TERRA) – NOTTE
URLA DISPERATE e pianti prima che Silvano apra la porta.
Vede le tre donne al tavolo della cucina.
Si avvicina alle figlie che avvolgono la madre.
Lui chiede con gli occhi, non riesce a dire una parola.
«Papà.» dice Roberta avvicinandosi. «La mamma è, la mamma è sieropositiva.»
Silvano sbianca, fa mente locale, cerca di avvicinarsi alla moglie ma viene fermato da Marzia che inizia a spintonarlo fino alla porta d’ingresso, poi in giardino.
16. EXT. CASA STOPPARDI (GIARDINO) – NOTTE
«Lo sai che dopo te non ha avuto altri, ti devi fare il test!»
«E voi?»
«Adesso lo facciamo!»
Silvano fa per dire qualcosa, Marzia gli ruba il tempo.
«Guarda che lo so che siete andati a letto fino all’ultimo. Hai per caso un’altra spiegazione? Non mi risulta che la mamma abbia iniziato a bucarsi, come cazzo è successo?»
Silvano prova a toccarle una spalla.
Marzia lo scansa e torna dentro.
17. INT. STUDIO MEDICO DI FAMIGLIA – GIORNO
Silvano, con la testa sorretta dalle grandi mani, fissa la scrivania del medico di famiglia (50).
Medico. «Mi rendo conto dello shock, gli studi però dicono che una persona può rimanere in salute anche per una decina d’anni. Ed è vero, per come va il virus, all’inizio ci si può sentire perfino in forma, ma è anche il periodo in cui i propri fluidi sono maggiormente contagiosi, quindi--»
Il medico guarda Silvano sempre ipnotizzato dalla scrivania.
«Io Silvano rispondo a tutte le domande che vuoi. Però ora devi ascoltarmi sul serio.»
Silvano alza finalmente lo sguardo.
«L’unica cosa che conta è avere una diagnosi certa.»
18. MONTAGGIO
-Silvano, nello stesso laboratorio della moglie, fa il prelievo ed esce nella sala d’attesa. Le figlie, anche loro con il segno del prelievo, lo guardano di sfuggita.
-Silvano sale nella Twingo con le figlie, mette in moto.
MISTER SDIA (V.O.) «Furono i giorni più lunghi della sua vita, le ragazze non riuscivano a guardarlo, non mangiò, non bevve, si prese perfino dei giorni dall’officina.»
-Nel suo appartamento Silvano fatica a spogliarsi, ci rinuncia.
-Accende una sigaretta, guarda fuori dalla finestra.
-Si siede sul letto.
19. INT. APPARTAMENTO 2° PIANO, CAMERA DA LETTO – NOTTE
Silvano, steso sul letto, vede entrare Marzia.
«Non ti fai schifo a restare qui, eh?»
Si alza, Marzia si avvicina.
«Non hai neanche la dignità di andartene. Non ti bastava avermi rovinato alle superiori, eh? Con tutti che mi chiamavano la figlia del principe dell’Aurelia.»
Inizia a tirargli dei pugni sul petto. «Non ti bastava, eh? Ci hai dovuto pure condannare a morte!»
Silvano cerca di fermarla. «No Marzia, no. Io non volevo, non volevo,»
20.INT. APPARTAMENTO 2° PIANO, CAMERA DA LETTO – NOTTE
(CONT’D) «NON VOLEVO!» Urla silvano nel letto, mettendosi seduto.
La faccia sudata mentre si guarda attorno.
21. INT. LABORATORIO ANALISI – GIORNO
Silvano, seduto tra le figlie, ascolta la dottoressa parlare.
Parole che non sente.
MISTER SDIA (V.O.) «Alla fine fui clemente.»
Silvano dà finalmente un segno di vita e inizia a fare di sì con la testa, abbraccia entrambe le figlie e le bacia sui capelli, torna a guardare la dottoressa. Fa sempre di sì con la testa, e poi lacrime, lacrime copiose, sue e delle figlie, e alla fine pure una mezza della dottoressa.
22. MONTAGGIO
-Silvano rientra con Marzia e Roberta al piano terra, le ragazze corrono ad abbracciare la madre, le tre accolgono anche Silvano.
MISTER SDIA (V.O.). «In Casa Stoppardi tornò tutto l’amore che c’era sempre stato, e con il correre della primavera, se ne aggiunse altro, che trascendeva e rinnovava le forme.»
-L’intera famiglia parla con un nuovo medico.
-I quattro passeggiano al mare.
-Roberta mette a posto le medicine nella credenza.
Nel frattempo, Silvano dialoga con Marzia, sorridente.
-A fine cena, mentre le figlie se ne vanno con un orecchio “teso”, Luana, con il viso sempre avvolto da un velo di pallore, lancia un’occhiata inequivocabile a Silvano che, sorridendo, lascia i piatti e la segue in camera.
23. INT. OSTERIA – NOTTE
Silvano è impegnato a sostenere una brillante conversazione con Giada, le sfiora l’orecchio. «Beh, perché non lo sapevi che i lobi auricolari, questi qua.» Prosegue tastando. «Si sono sviluppati nei primati e sono rimasti solo per.» Inizia a massaggiare. «Solo per il piacere della stimolazione?»
A Giada scappa un urletto, i vicini si voltano.
Lei, leggermente imbarazzata, gli dà una carezza e si incammina verso il bagno.
MISTER SDIA (V.O.) «Eppure, nonostante sembrasse il contrario,»
Lo sguardo di Silvano, impercettibilmente, si acuisce.
MISTER SDIA (V.O.) «c’era quella domanda che continuava a rimbalzargli in testa. In casa si era tacitamente deciso di non parlarne, Luana la si poteva solo amare, eppure…»
Silvano dà un corposa sorsata di vino.
24. EXT. CASALE ABBANDONATO (ALBERO) – GIORNO
Le cicale eccitate cantano sotto la facciata del casale.
Compare la scritta: QUALCHE MESE DOPO, FINE ESTATE.
«Sì papi, sì!»
Appoggiata a un albero vicino la Kawasaki GPZ 900R, Angela riceva l’applicazione ritmata di Silvano.
25. INT/EXT. BMW IN MOVIMENTO SU VIA CASTEL DI GUIDO - GIORNO
Luca, con entrambe le mani sul volante, ha la faccia rigata dalle lacrime, fa di no con la testa.
«Adesso respiri, acceleri e chiudi gli occhi.»
La BMW inizia a prendere velocità.
26. EXT. CASALE ABBANDONATO (ALBERO) – GIORNO
Sempre più veloce, come Silvano sul posteriore di Angela.
27. INT/EXT. BMW IN MOVIMENTO - GIORNO
Mentre l’auto prosegue spedita, Luca continua a piangere.
«Hai fatto una cazzata e adesso la paghi.»
Si inizia a vedere il casale.
28. EXT. CASALE ABBANDONATO (ALBERO) – GIORNO
Silvano, e presumibilmente anche Angela, si avvicinano all’apice.
29. INT/EXT. BMW IN MOVIMENTO – GIORNO
Luca rallenta quanto basta per sterzare e infilarsi nel viale selciato del casale.
30. EXT. CASALE ABBANDONATO (ALBERO) – GIORNO
Silvano e Angela sentono l’auto.
31. INT/EXT. BMW IN MOVIMENTO – GIORNO
Luca inizia a URLARE, il casale sempre più vicino, chiude gli occhi.
32. EXT. CASALE ABBANDONATO (ALBERO) – GIORNO
Silvano, con la tuta abbassata ai piedi, fa appena in tempo a girare la testa verso il casale per vedere lì, a pochi metri, la BMW sgretolare parte della facciata.
Fumo e macerie.
33. INT. AUTOFFICINA STOPPARDI – GIORNO
La stessa immagine, con meno fumo e macerie, è immortalata all’apice di un articolo di giornale.
Lo sta leggendo Silvano sotto Cindy Crawford in settembre, Max ’93.
«Il giovane dentista ha lasciato una lettera in cui ha motivato il gesto estremo. Il Signor Marchi era positivo al virus dell’HIV, virus contratto a seguito di una relazione con un paziente. Sempre dai particolari della lettera e dalle prime dichiarazioni delle Autorità sanitarie, sembrerebbe che proprio nello studio siano avvenuti altri contagi attraverso il beccuccio dell’Airflow, l’erogatore ad alta pressione comunemente usato durante la pulizia dentale.»
Silvano lascia cadere il giornale portandosi le mani in testa.
È grosso il sospiro che gli parte alzando lo sguardo su Cindy.
fine
*fonti
- pag 3, Vento di Passioni - Edward Zwick, 1995.
- pag 5, pag 9, La scimmia nuda - Desmond Morris, 1970.
da IL PUTTANIERE INNOCENTE sceneggiatura corto, deposito Patamu n. 179900 del 30/04/22